Brand Strategy: Esc incontra Robin Good

Alberto - 15 aprile 2018

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Una riflessione sui temi della visibilità, della credibilità e dei modelli di business online per imprenditori e piccole aziende. Un incontro con Robin Good.

Fare Business Online: prima la strategia, poi la tecnologia

Il nostro mestiere è ingaggiare i potenziali clienti dei nostri clienti.

I nostri clienti “sembrano” aziende, ma in realtà sono persone che lavorano presso aziende. Lavorando spesso nel b2b, anche i potenziali clienti dei nostri clienti “sembrano” aziende. Ma, anche in questo caso, sono persone che lavorano in un’azienda.

Perché è importante avere chiaro questo concetto?

Perché solo partendo dal presupposto che non sono le aziende (intese come organizzazioni) a valutare – reagire - scegliere ma che sono le persone a farlo, è possibile riuscire a influenzare comportamenti e decisioni.

Per noi di ESC Agency fare “lead generation”, ovvero mettere a disposizione dei nostri clienti i contatti di persone che si sono dimostrate interessate al prodotto/servizio, vuol dire creare conversazioni con persone, stimolare la loro curiosità, regalargli contenuti che per loro rappresentano un valore.

Da "Business to Business" a "Human to Human"

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Lo slogan coniato da Bryan Kramer rappresenta perfettamente come è cambiato il modo di fare business nel mondo odierno: la nuova frontiera del marketing si chiama "Human to Human".

Robin Good: marketing one to one

Robin Good è una persona che sentiamo in linea con questo approccio e quindi abbiamo deciso di invitarlo a raccontarci il suo punto di vista. Robin ha una grandissima esperienza nel mondo del marketing online e dei new media. “Pionere” è un termine che gli sta a pennello. Da 25 anni comunica, scrive, insegna e supporta aziende.

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Fondatore della Robin Good University >e del POP Campus, cura articoli in diverse lingue dove condivide una marea di informazioni utili su approccio, tecniche e strumenti. Tiene costantemente aggiornate e fa crescere risorse gratuite come tools.robingood.com, le raccolte su ZEEF, la rivista su Flipboard, la guida di Content Curation su Medium o il nuovo podcast.
Chi si muove da tempo nel mondo del web lo segue. E chi lo segue non si perde nulla del lavoro enorme che fa segnalando quali sono le migliori soluzioni disponibili, preferibilmente free, per lavorare sui canali digitali. E, detto tra di noi, è stato il primo italiano ad aver fatturato un milione di dollari con Google. Ma questa è storia vecchia.

Noi lo seguiamo da anni e, nel tempo, abbiamo apprezzato alcune sue caratteristiche: mettere al centro la conversazione con le persone; parlare in modo semplice e diretto, anche quando affronta temi sofisticati; essere un po’ anarchico, sempre fuori dal mainstream (e in genere in anticipo); avere grande attenzione alla reciprocità, ma partendo dall’essere il primo a regalare valore. Quindi abbiamo deciso di invitarlo a raccontarci le sue ultime riflessioni su come riuscire a posizionarsi in un mondo digitale sempre più affollato. Questo è un tema fondamentale per le piccole e medie aziende che, non avendo budget illimitati, devono trovare una propria strada per avere visibilità.

Le domande che si è posto, e che ci interessano molto, sono due: “Come si diventa un punto di riferimento credibile su Internet? Come ci si distingue dagli altri quando tutti urlano, pubblicano e condividono a più non posso?“ La strada che Robin Good delinea è quella di basare la strategia su un posizionamento di nicchia, sulla condivisione di vero valore e sulla capacità di coltivare un seguito di fan appassionati per i quali creare prodotti e servizi su misura.

 

Da brand a friend: un nuovo modo di fare business online

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Il suo nuovo libro "Da brand a friend" è un invito ad abbandonare i metodi e le tattiche del marketing tradizionale per entrare finalmente in dialogo con i propri clienti e sviluppare business online di lunga durata, fondati sulle relazioni e sulla fiducia reciproca.

Se sei una piccola media impresa questa è una buona notizia, in quanto il terreno di gioco passa dalla dimensione del budget a come usare le risorse disponibili per acquisire reputazione verso i tuoi target; che, come dicevamo, sono persone non aziende.

 

 

   

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